E’ ufficiale, Cambridge Analytica chiude, colosso di analisi dati e statistica che come ricorderete recentemnete è stato coinvolto nel cosiddetto “scandalo Facebook”. Si tratta probabilmente di uno dei più grandi furti di dati sensibili degli ultimi anni, quasi 87 milioni di profili sono stati profilati e controllati da Cambridge Analytica. Questo al fine di truccare le elezioni americane (che sono state vinte da Donald Trump). Lo scandalo è venuto alla luce grazie alle parole di un ex analista della società, Christopher Wylie, ed hanno aperto un vero e proprio scandalo/voragine, in cui Facebook è rimasto coinvolto.
Cosa avrebbe fatto Cambridge Analytica nel dettaglio?
Secondo l’accusa fatta dall’ex analista della società, il colosso di analisi dati avrebbe messo sotto controllo nel periodo antecedente alle elezioni diversi milioni di profili Facebook di utenti americani. Per messi sotto controllo si intende una profilazione mirata a fuorviare le menti degli elettori, convincendoli a votare per Trump. Come, nel dettaglio? Particolarmente con una mirata operazione di marketing ideologico.
Come avrebbe fatto?
Questo attraverso una campagna di odio secondo i dettami della politica di Trump. Con messaggi propagandistici mirati. Tutto questo era mirato a direzionare l’iter ideologico del pubblico. Ciò che ha portato ulteriormente al gonfiarsi dello scandalo, è stata la dichiarazione secondo la quale il finanziatore di Cambridge era tale Robert Mercer. Quest’ultimo era mecenate di Steve Mannon, non solo membro del consiglio di amministrazione dal 2014 al 2016 (di Cambridge Analytica), ma successivamente anche con un ruolo operativo nella campagna elettorale di Trump.
Facebook come ha risposto?
Zuckerberg è stato interrogato dal tribunale americano, ammettendo solamente che l’azienda non era a conoscenza di queste dinamiche, e che avrebbe preso provvedimenti. Oggi sappiamo che Facebook, oltre ad aver oscurato contenuti fuorvianti (come i Bitcoin), ha chiuso ben 500 milioni di profili fasulli o ritenuti tali, ed oscurato oltre 800 milioni di contenuti fake. Il colosso dei social network è stato toccato solo parzialmente dallo scandalo.
Nel frattempo l’azienda inglese ha invece chiuso
Si discute se l’azione di Cambridge Analytica sia stata giusta o sbagliata, morale o immorale, ma il mercato ha deciso prima, l’azienda è capitolata rovinosamente. Le spese legali, l’emorragia dei clienti e tutto il resto hanno contribuito alla caduta di una delle più importanti aziende di analisi dati al mondo.